L’Ente Parco con la collaborazione del Servizio Forestale Regionale si è occupato al ripristino dei sentieri che attraversano il territorio dei Colli Euganei e alla ripulitura e sistemazione del tracciato dotandoli di cartelli indicatori di aree di sosta.

  • Il sentiero Atestino è sovrastato dai borghi di Arquà Petrarca, regalando panorami bellissimi e una piacevole alternanza di ambienti, dai prati ai fitti boschi dominati da alberi di castagno. Il paesaggio dei Colli Euganei cambia di volta in volta in base al clima, alla vegetazione e alle coltivazioni. Il percorso è evidenziato con il segnavia bianco-rosso indicante il numero 3, il tempo di cammino è circa di 7-8 ore, ma è possibile percorrere il sentiero in più giorni.
  • Il sentiero del Monte Venda “G.G. Lorenzoni” si snoda ad anello lungo i versanti dei rilievi Euganei. Nel versante settentrionale si può trovare un ricco e vivace sottobosco dove, ci sono presenze di piante come: dente di cane, scilla silvestre, gigaro, anemone fegatella, polmonaria, sigillo di slomone, epimedio alpini, aglio orsino e violaInoltre in primavera e in autunno soprattutto nelle giornate di pioggia, è possibile incontrare l’orbettino (cioè una lucertola senza zampe) e la salamandra pezzata dalla chiazza gialla.
  • Il sentiero del Monte Lozzo si trova a Lozzo Atestinoè caratterizzato da una splendida veduta panoramica per poi perseguire verso un piccolo sentiero dove si possono trovare delle enormi buche scavate nella trachite utilizzata per sorvegliare meglio il monte Lozzo. Il sentiero, il quale attraversa la parte superiore del monte, è ricoperto da una bellissima vegetazione. Inoltre quando si supera il grosso albero di castagno e la veduta sui Colli Berici, si possono ammirare querce e carpini con un sottobosco formato da pungitopo e noccioli.
  • Il sentiero del Monte Ricco e del Monte Castello si trova a Monselice, è costituito da un percorso di 5 km, senza difficoltà di percorrenza, perché privo di tratti di grossa pendenza. In direzione del Monte Castello si può raggiungere una piazzola dov’è presente una diramazione del sentiero e a sinistra si può accedere ad uno scorcio panoramico situato in cima ad una cava recintata, dove si trovano dei resti di trincee utilizzate nella Seconda Guerra Mondiale.
  • Il sentiero del Monte Calbarina e del Monte Piccolo è facilmente raggiungibile da Arquà Petrarca, da Monselice e da Padova. Non si può fare a meno di notare: robinie, amolari, cespugli di acero campestre e alcuni caratteristici alberi di Giuda. La parte sud del monte Calbarina è caratterizzata dalle piante di sambuco, bagolari, fiori rossi di ligustro e dal melograno.
  • Il sentiero del Monte Cecilia si trova a Baone nella parte meridionale dei Colli Euganei. Lungo il percorso si possono trovare le tipiche esfoliazioni cipollari, un fenomeno di alterazione che si manifesta nelle rocce omogenee.
  • Il sentiero del Monte Venda, oltre ad essere la cima più alta dei Colli Euganei è anche un monte che custodisce presenze botaniche, culturali, e storiche, che assieme al Vendevolo costituisce il più grande apparato vulcanico del comprensorio.
  • Il sentiero del Monte Gallo, delle Grotte e delle Basse, procede per un ampio tratto in leggera discesa, fra la boscaglia di robinia e sambuco con un sottobosco caratterizzato da pungitopo. In estate o in autunno capita di sentire l’odore pungente di un fungo particolare il Phallus Impudicus o “uovo del diavolo”; in questa zona c’è un bosco dal quale si possono intravedere l’Eremo del Monte Rua, la vecchia chiesa di Galzignano Terme, Valsanzibio e la piana di Monselice.
  • Il sentiero del Monte Cinto inizia a 100 metri dalla piazza del Museo di Cava Bomba a Cinto Euganeo, per poi salire e percorrere il versante sud del monte Cinto. In corrispondenza di un vigneto si dovrebbe attraversare un bosco di robinia ed andare presso la pista forestale dove possiamo trovare: la roverella, l’orniello, l’erica arborea, il pungitopo e l’asparago selvatico.
  • Il sentiero del Monte Fasolo si trova a Cinto Euganeoinizia con un tratto pianeggiante dove ci condurrà in un bosco di carpini, frassini, roverella e cespugli di asparago selvatico. Procedendo il bosco diventa sempre più fitto, ai lati del sentiero è possibile vedere l’epimedio alpino, cioè una pianta erbacea ritenuta il relitto glaciale dei Colli Euganei.
  • Il sentiero del Monte Grande, situato nel comune di Teolo, è stato ripristinato dal Servizio Forestale Regionale e dai finanziamenti dell’Ente Parco. All’interno del monte troviamo circa 4200 metri di percorsi, senza problemi di percorribilità. Il primo tratto del percorso è caratterizzato da un castagneto formato da substrati vulcanici dove vi è la presenza di rovere, acero montano, carpino bianco e nero. Il succedersi di incendi ha provocato un impoverimento floristico del bosco. Nel sentiero si possono trovare piante di: roverella, orniello dominanti, erica arborea, corbezzolo ed un sottobosco ricco di cisto. Nelle cave di pietra che caratterizzano il versante meridionale, sono presenti meravigliosi esempi di fessurazione colonnare (cristallizzazione della lava), formata nella fase di raffreddamento del magma. Nell’ultima parte del sentiero troviamo un’ampia radura del Parco Lieta Carraresi; poco distante si trova il passo “Baita Fiorine”.
  • Il sentiero del Ferro di Cavallo, è situato a Battaglia Terme. L’inizio del percorso si trova al Museo della Navigazione Fluviale, dedicato alle antiche attività dei “barcari”. L’appellativo “Ferro di Cavallo” è dovuto alla caratteristica forma della dorsale collinare. Il manto roccioso è costituito da rocce sedimentarie di marne (rocce argillose), tufi e da rocce di origine vulcanica; grazie a queste pietre gli studiosi hanno potuto ricostruire la storia geologica dei Colli Euganei.
  •  Il sentiero del Monte Rosso si trova ad Abano Terme, ed è isolato rispetto la conformazione dei Colli Euganei. I cambiamenti avvenuti nelle ere geologiche hanno determinato la caratteristica forma a cono formata da trachiti alcaline e da depositi quaternari; tra quest’ultimi una torbiera (depressione del suolo) ha fatto rinvenire i resti di un bue a corna corte di tale periodo. Prima del percorso bisognerebbe osservare la Villa Bembiana con il suo parco monumentale, dove possiamo trovare muri di cinta della villa tra i meravigliosi platani e carpini. Il bosco è costituito da molti esemplari di robinia di epoca differente, ciò significa che l’uomo si è dedicato in maniera massiccia alla coltura di questa specie. I terreni, abbandonati da anni, hanno subito l’invasione della robinia a discapito della rovere, del carpino bianco e dell’orniello.
  • Il sentiero del Monte della Madonna situato a Teolo si trova vicino alla Chiesa di Rovolon. Lungo il sentiero si possono distinguere due zone pianeggianti dal caratteristico terriccio nero, dedicate alla trasformazione del legname in carbone e grazie a questa antica attività la località è chiamata Carbonara. Il bosco è caratterizzato da: castagni, robinie, roverella, orniello, corbezzolo, pungitopo, asparago, cisto a foglia di salvia, erica arborea e terebinto. Raggiunta un’area di decollo riservata ai deltaplani, si può assistere ad una meravigliosa veduta la quale comprende i Colli Euganei, le Prealpi Vicentine e i Monti Lessini.
  • Il sentiero del Monte Ceva si trova tra i comuni di Battaglia e Montegrotto Terme, nella pianura orientale; appare come un anfiteatro semicircolare di colline, le cui cime non superano i 255 metri di altezza. Il sentiero è riconosciuto come Zona a Protezione Speciale ed è inserito tra i Siti di Importanza Comunitaria e comprende oltre i 1200 specie di piante tra cui Cheilanthes marantae e la Scrophularia vernalis, ed alcune rarissime come Anogramma leptophylla e Asplenium septentrionale.
  • Il sentiero del Monte Rusta e Gemola è situato nel cuore dei Colli Euganei. Il monte Rusta con la sua forma conica è particolarmente attribuito all’origine geologica degli Euganei, ed è uno dei rari rilievi rimasti quasi completamente in stato selvaggio. Il monte Gemola presenta una pendenza meno scoscesa caratterizzata dalla presenza di ampi coltivi, soprattutto vigneti. La sua cima è dolce e pianeggiante, ed ha come protagonista “Villa Beatrice d’Este”,  il cui nome prende origine dalla nobildonna monaca e benedettina Beatrice I d’Este, vissuta nella villa dal 1221 al 1226.

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