La Sirena di Lispida
La Sirena di Lispida è una fantasiosa leggenda che spiega l’origine del fango miracoloso dei Colli Euganei.
-“Il giovane conte Manfredo dei Monticelli era afflitto da una grave forma di artrite agli arti che provocava dei dolori fortissimi. Durante una notte inquieta, il conte si trascinò fino alle sponde del lago di Lispida, con l’intento di porre fine alle sue sofferenze. Mentre osservava le acque del lago, una bellissima sirena emerse dal profondo dell’acqua e gli chiese ” Perchè sei così infelice quando tutto è così bello?” Superato lo stupore per l’apparizione, il giovane conte le parlò delle sue sofferenze. Senza dire nulla, la ragazza si voltò e si immerse nell’acqua, mostrando la sua coda ricoperta di squame. La sirena poi tornò alla superficie, tenendo fra le mani del fango caldo e scuro, proveniente dai fondali del lago. Ricoprì il corpo del conte cantando una canzone. Una volta curato, il giovane dichiarò il suo amore eterno alla sirena e i due passarono delle notti felici insieme, prima che la sirena ritornasse a Venezia. Il Re dei Fauni, però, volle punire la sirena per essersi unita ad un essere umano e la trasformò in donna, ma purtroppo senza dotarla di un’anima. La donna girò tutto il mondo per trovare un’anima, finchè un giorno, mentre pregava nella chiesa di Sant’Antonio a Padova, udì una voce che le disse “Vai in pace, il tuo innamorato ti donerà metà della sua anima”. Lei corse dal conte e i due vissero insieme felici e contenti: due corpi con una solo anima.”-
Dal quel giorno, il fango dei Colli Euganei ha curato le malattie di moltissime persone.
I fantasmi del Castello di Monselice
Nel Castello di Monselice, si racconta da curiose testimonianze, che i fantasmi che ravvivano le notti nel castello siamo ben tre.
La prima presenza è Avalda, moglie di Azzo d’Este, che si fece rapire dal fascino di un trobadore (poeta, cantante dell’epoca) con cui trascorse alcune notti d’amore. Quando il marito scoprì la loro passione, la rincorse per il castello, uccidendola nel salone principale. Da quel giorno, il fantasma di Avalda, piccola e pallida entità, si aggira nel castello in cerca del suo amante.
Il secondo è il fantasma di Jacopino da Carrara, imprigionato nei sotterranei del castello da suo nipote Francesco da Carrara che sospettava un complotto contro di lui. Il suo fantasma, sottile e zoppicante, si può incontrare nelle sale del castello mentre cammina sostenendosi con un bastone.
Il terzo fantasma appartiene a Giuditta, l’amante di Jacopino, che fu rinchiusa per aver tentato di corrompere la guardia di Jacopino. Sembra che il suo corpo, avvolto in una vestaglia blu, si aggiri fuori dal castello sulla strada che porta al Santuario.
I fantasmi del Castello del Catajo
Nel Castello del Catajo, si trova invece il fantasma di Lucrezia Dondi dell’Orologio, moglie di Pio Enea II degli Obizzi. Lucrezia fa uccisa nel suo letto da uno spasimante respinto in una fredda notte di novembre del 1654. Il suo fantasma, anch’esso avvolto in una vestaglia blu, appare di tanto in tanto nelle sale del castello.